La nascita del Soggiorno marino “don Bosco” è strettamente legata ad un eroico protagonista della storia e della trasformazione ambientale dei territori paludosi costieri su cui oggi sorge Duna Verde: il dott. Giorgio Romiati.
Effigie di Giorgio Romiati
Sul finire del XIX secolo, il giovane medico viene incaricato di occuparsi dell’opera di bonifica della vasta tenuta di famiglia, che si estende tra Brian ed Eraclea. Grazie alla sua profonda conoscenza dell’ambiente vallivo, durante la Grande Guerra riesce a portare a termine un’importante missione di spionaggio aprendosi una via di fuga fra i canneti. In tempo di pace, prosegue l’opera di bonifica delle terre alla foce del Livenza contribuendo a debellare la malaria e a risollevare le sorti umane ed economiche dei contadini.
Arrivato alla soglia dei novant’anni, non avendo eredi diretti, il dott. Romiati decide di parcellizzare la sua proprietà e donarla ad alcuni istituti caritatevoli. Si tratta di un terreno in parte coperto da bosco ceduo, opera di fiumi e correnti marine e quindi regno incontrastato delle zanzare, raggiungibile solo attraverso un lungo percorso che spazia su orizzonti vastissimi costeggiando tratti di canale. L’ambiente incontaminato di Valle Altanea, pur isolato, offre grandi potenzialità di sviluppo.
Comparto delle colonie di valle Altanea
Il lascito rappresenta un’ottima opportunità per l’Ispettoria veneta, che, al momento, è tuttavia costretta a rifiutare, date le onerose spese di urbanizzazione cui deve farsi carico; quando, dopo sei mesi, i Salesiani accettano la donazione, ne affidano la gestione all’Oratorio don Bosco di San Donà di Piave.
Nell’atto notarile, formalizzato il 16 dicembre 1966, si precisa che il terreno di 2 ettari, 57 are e 80 centiare è da destinarsi a “sede edifici e impianti adatti a Colonia marina per bambini dai 6 ai 14 anni”. Ultimate le opere necessarie, si procede alla costruzione di un primo fabbricato dislocato su tre piani, che spicca per le linee originali del design: visto dall’alto, l’edificio richiama la sagoma di un airone con le ali dispiegate, simbolo di eleganza, libertà e rispettoso amore verso il territorio e la sua storia. Una nota di poesia figurativa che risponde all’esigenza di ottimizzare la ventilazione e l’esposizione al sole del fabbricato.
Disegno della colonia con vista dall'alto
La nuova struttura, terminata a marzo del 1969, appare, agli occhi della vedova Romiati, come la realizzazione del sogno che il marito aveva lungamente coltivato…
1968 la Colonia in costruzione
Nell’estate del 1970 il Soggiorno Marino Don Bosco accoglie i primi ragazzi in modo organizzato. Il posto è isolato ma raggiungibile facilmente con il pullman. La struttura dispone di spiaggia propria con attrezzature per la cura elioterapica (al tempo consigliata per favorire un corretto sviluppo fisico), lo sport e la piacevole ricreazione dei piccoli che possono contare sull’assistenza del personale salesiano e di alcuni giovani animatori.
1980 calcetto
1980 in giardino
1980 i ragazzi della colonia
1980 piccole olimpiadi
1980 bar
1980 colazione
L’intero complesso è progettato per assolvere alla funzione cui è destinato, quello di una Colonia. Questa tipologia organizzativa necessita di grandi camerate (la capienza complessiva prevista è di 130 posti), una piccola infermeria, più sale ricreative, un refettorio e un ampio scoperto per i giochi organizzati e le sfide sportive aperte anche agli ospiti delle colonie vicine: le cosiddette “piccole olimpiadi.
Durante l’estate vengono programmati tre turni, della durata di poco meno di un mese (da fine giugno a metà settembre) sotto la particolare direzione del coadiutore salesiano Carlo Bussinello. Il primo turno è riservato ai figli dei dipendenti Shell (multinazionale olandese operante nel settore petrolifero) provenienti da tutta Italia. Ragazzi dalle inflessioni dialettali diverse, si ritrovano d’un colpo proiettati in una realtà lontana dalla propria, costretti a condividere camerate enormi, una medesima divisa a quadretti, tempi associativi e di svago scanditi con precisione rigorosa. Educatori esperti, i Salesiani riescono a far scomparire la nostalgia dai loro volti con la proposta di attività ricreative accattivanti, programmate con la massima attenzione ai bisogni formativi delle singole fasce d’età.
1980 il personale
I turni di tarda estate raccolgono ragazzi dell’ECA (ente comunale assistenza) e gruppi parrocchiali. Nei rimanenti periodi dell’anno, il soggiorno marino viene utilizzato per ritiri, incontri, convegni e assemblee.
Nel 1976 si procede all’ampliamento dell’edificio che prevede una nuova costruzione più bassa e più piccola, con locali adibiti allo svago (e per questo chiamata “la Palestra”), al culto e alla sistemazione del personale.
1984 ritiro del Centro di Formazione Professionale
Riconvertita e messa a norma a distanza di vent’anni, la nuova Casa, dedicata a Domenico Savio, si trasforma in una struttura ricettiva autonoma e distaccata (solo nel 1999 verrà collegata al blocco principale per mezzo di un lungo porticato) dotata di cucina, cappella e un grande salone polivalente. Le camere con servizi, capienti ma decisamente meno ampie dei dormitori del blocco principale, consentono di accogliere una cinquantina di ospiti per attività a piccoli gruppi anche al di fuori del periodo stagionale.
L’intero complesso diventa in tal modo un valido supporto per la pastorale giovanile.
1989 ritiro Amici di Domenico Savio
Il turismo raccontato dalla Colonia è essenzialmente di tipo sociale e assistenziale.
Dopo la metà degli anni Ottanta, la richiesta di tale servizio comincia a ridursi a causa delle mutate abitudini di vita che portano gli italiani a preferire una vacanza di tipo familiare.
Si punta pertanto sulla concessione in autogestione di entrambe le strutture per l’accoglienza di gruppi sportivi e associativi o laici legati alle parrocchie. Ma tale attività fatica a decollare e a consolidarsi a causa dello stato dei locali, troppo spartani e del tutto inadatti ad una clientela più adulta ed esigente.
In tale scenario, i Salesiani, assecondando la lungimirante proposta dell’economo Giampietro Pettenon, maturano la convinzione di intervenire radicalmente sulla struttura convertendo la Colonia in un complesso ricettivo a carattere prevalentemente turistico, che conserva tuttavia le finalità sociali e culturali di partenza. Le tre camerate (troppo ampie per trattenere un po’ di tepore quando la brezza marina entra insidiosa attraverso i vecchi infissi portando con sé il profumo della salsedine) vengono frazionate in una ventina di stanze con bagno, di capienza variabile per soddisfare le richieste dei singoli e delle famiglie, che provengono per lo più da ambienti salesiani. Una hall spaziosa, un soggiorno luminoso e il servizio di ascensore aggiungono un tocco di qualità al nuovo Residence.
1999 don Enrico Peretti inaugura la struttura rinnovata
Anche se l’autorizzazione alla nuova destinazione d’uso era già stata concessa una decina d’anni prima, è solo nel 1999 che nasce a pieno titolo la Casa per Ferie “Soggiorno Marino Don Bosco", un luogo ideale dove trascorrere una vacanza confortevole e rilassante assaporando il piacere di una cucina dai sapori tradizionali in un’atmosfera calda che profuma di famiglia. Fra i vari intrattenimenti offerti, particolarmente apprezzata è la processione di ferragosto, che si rinnova e si consolida fino a poco oltre il primo decennio degli anni Duemila. Organizzata con amorevole cura da don Mario Del Rizzo e dall’intero staff, coinvolge e richiama anche gli ospiti dei vicini villaggi turistici. All’imbrunire, la statua dell’Ausiliatrice viene trasportata a braccia lungo la scogliera illuminata dalla sola scia di fiaccole che si riflettono tremolanti sullo specchio d'acqua, per concludersi poi nel cortile del Soggiorno Marino con un “anguriata” nello stile salesiano.
2007 Processione di Maria Ausiliatrice
Nello spazio verde circostante, le giovani piantine messe a dimora con l'amorevole cura degli inizi, hanno ormai lasciato spazio ad una pineta rigogliosa che ospita un parco giochi per i piccoli, dove divertirsi in assoluta sicurezza.
Attualmente il Soggiorno Marino Don Bosco accoglie turisti da ogni dove, ma anche gruppi di carattere religioso e laico per periodi di tempo variabili durante l’intero arco dell'anno.
L’ampio spazio esterno di cui dispone la struttura e la posizione tranquilla, ne fanno il luogo ideale per il riposo, i momenti di festa e le gite fuori porta alla scoperta di un territorio ricco di scorci suggestivi: dalle architetture rurali, alle aree naturalistiche incontaminate che conservano, quasi sospese nel tempo, le tracce del valoroso personaggio, il dott. Romiati, da cui ha preso avvio la nostra storia…
Autore: Wally Perissinotto
+39 0421 299 158
info@soggiornodonbosco.it
via Selva Rosata, 81
30021 Caorle - Venezia
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